Grazie agli alberi, l’Unesco riconosce l’Abruzzo

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Firmato durante la sessione di Cracovia l’inserimento delle faggete vetuste nel patrimonio mondiale dell’umanità 

di Federica Fusco

Abruzzo e Unesco affare fatto! Grazie ad alcune faggete secolari – ossia boschi contenenti faggi antichissimi, tra i più vetusti d’Europa – il polmone verde d’Italia ottiene il suo primo riconoscimento firmato dall’Organizzazione delle nazioni unite (per l’educazione, la scienza e la cultura).

A darne notizia, dopo mesi di suspense, Antonio Carrara, presidente del Pnalm – Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise capofila della candidatura: “Voglio esprimere la mia più grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Abbiamo perseguito con determinazione un obiettivo importante, che lungo il percorso, in qualche momento, sembrava impossibile da conseguire. Voglio sottolineare anche che si tratta del risultato di un lavoro di squadra, un’equipe che viene da lontano” e che conta tra le sue fila il Ministero dell’Ambiente, l’Università della Tuscia, la Regione Abruzzo.

Così oltre a Pescasseroli, Opi e dintorni, entrano nel cluster delle faggete vetuste italiane riconosciute anche quelle di Sasso Fratino nel Parco nazionale delle foreste Casentinesi, della Foresta Umbra nel Parco nazionale del Gargano, di Cozzo Ferriero nel Parco nazionale del Pollino, di Monte Raschio nel Parco regionale di Bracciano e di Monte Cimino nel comune di Soriano del Cimino.

La candidatura è stata supportata da Forest Beat, ovvero un progetto di sensibilizzazione portato avanti da Bruno D’Amicis Umberto Esposito insieme con l’Ente Parco per “creare una maggiore consapevolezza su questa vera ricchezza dell’Italia centrale e veicolare un messaggio di educazione e conservazione attraverso la curiosità e la scoperta”. (Fonte forestbeat.it). In particolare, ha destato curiosità il video che, grazie alle riprese di una telecamera nascosta, ha restituito la ricchezza di simili territori e al tempo stesso la straordinaria delicatezza di un ecosistema tutto da rispettare.

Tra gli abitanti di questo prezioso fazzoletto di terra – che tanto ricorda i mondi incantati delle fiabe – la fanno da padrona cerbiatti, cinghiali e lupi. Ecco il video, che sta facendo un boom di visite online.

Ottimo il risultato anche a livello nazionale: “Con ben 53 siti nella lista del Patrimonio Mondiale l’Italia continua ad essere il paese con il numero maggiore di iscrizioni, seguito dalla Cina”, si legge sul sito Unesco. Mentre su scala europea diventano 12 i Paesi con siti naturali di faggete vetuste riconosciute Unesco. Oltre all’ Italia, si annoverano Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Albania, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia e Ucraina.

 

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