L’evoluzione del ruolo della comunicazione attraverso le piattaforme digitali e la nascita di nuovi influenzatori
Di Simona Orlando
Il mercato del vino è un grande patrimonio economico per il nostro Paese e, come tale, è opportuno che si lanci in nuove sfide nel campo della comunicazione, affinché venga valorizzato e sfruttato al pieno delle sue capacità. Il prodotto vino deve, infatti, saper emozionare e coinvolgere e, in un contesto competitivo sempre più affollato, imparare a parlare direttamente con il consumatore finale. A tal proposito, è proprio lo scenario digital che consente un’interazione spontanea, diretta e potente con il target e con il cluster.
Il report “Digital in 2017” (a cura della Società We are Social) ha scattato una fotografia molto interessante che riguarda il nostro Paese: «Gli italiani trascorrono ogni giorno due ore sui social network – in questo siamo i campioni d’Europa – con un tasso di connettività mobile – cioè le connessioni mobili del Paese rispetto alla sua popolazione – che è pari al 128%».
Dunque, siamo sui social, e privilegiamo le informazioni, anche di natura commerciale, che da essi apprendiamo. La comunicazione si sposta di piano: dal basso verso l’alto, non più istituzionale, ma friendly e smart, in grado di emozionare il target attraverso un post, un tweet, un’immagine su Pinterest e Instagram.
Le persone vogliono, inoltre, sentirsi coinvolte, partecipare in maniera attiva attraverso contest, social engagement e utilizzo di hashtag. Un’indagine realizzata da Social Meter Analysis in collaborazione con Wine Meridian, ha evidenziato come oltre 3.688 persone abbiano partecipato alle conversazioni sui social network in occasione di Prowein 2016, segnalando uno scambio di 39.000 tweet in occasione di Vinitaly 2016.
Oggi, le aziende italiane del settore sfruttano ancora poco queste potenzialità. I social network sono sempre più rilevanti per il mondo del vino e presidiarli è fondamentale. Qual è, dunque, lo strumento di comunicazione che consente un dialogo diretto e una gestione delle relazioni con i clienti veloce e bidirezionale?
Facebook è il più utilizzato, seguito da Twitter e da Instagram. Con un target 20-35 anni, questo social risponde agli stimoli in modo più coerente con quanto ci si aspetta, attraverso l’aumento della portata organica (o reach organico) e della condivisione dei contenuti. I consumatori stabiliscono gli orari della comunicazione, che non avviene più solamente nei tempi lavorativi: l’interazione è massima e il brand deve lasciarsi influenzare da ciò che accade durante la conversazione gestendone il valore strategico.
Tuttavia non basta aprire i canali social che vengono ritenuti consoni alla propria strategia di marketing: solo attraverso un presidio costante e regolare, una pianificazione editoriale programmata e con marcati obiettivi di comunicazione, si possono raggiungere i maggiori obiettivi.