Social media branding, la chiave della comunicazione aziendale

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Ecco come un professionista del web, il social media manager, può supportare un’impresa nel consolidare la propria brand reputation attraverso i canali social, veri e propri strumenti di marketing

Di Simona Orlando*

La creazione di una cultura aziendale forte e immediatamente riconoscibile passa anche
attraverso un’efficace strategia di social media marketing. Se inizialmente i social erano luoghi virtuali dove allargare la propria cerchia di conoscenze, oggi si sono trasformati in veri strumenti di lead generation, ossia strumenti di marketing che consentono di generare una lista di possibili clienti interessati ai prodotti o servizi offerti, in grado quindi non solo di attirare gli utenti giusti, ma anche di fidelizzare quelli già esistenti. Questi nuovi strumenti sono in grado di accrescere il valore delle imprese e, nello stesso tempo, sono fonte di ricchezza per gli utenti sempre più informati e pronti a condividere contenuti interessanti e di qualità.

Per fare una campagna di social media branding, ossia una campagna orientata alla fortificazione dell’immagine aziendale sui social, occorre impostare una strategia specifica. Non basta aprire un profilo su un canale scelto casualmente e postare senza una programmazione editoriale, naturalmente. Avere una strategia significa pianificare,
programmare per creare coerenza, identità e valore al proprio brand. In questa strategia i social media, grazie al ruolo attivo degli utenti, rappresentano il mezzo ideale per creare viralità, condivisioni e per ampliare il numero dei clienti.
Una buona strategia parte da post coinvolgenti, che creano partecipazione. Come è possibile fare questo? Per esempio, attraverso l’utilizzo di domande che stimolino commenti, creando, con l’apposita funzione Facebook, dei mini sondaggi, attivando il dialogo attraverso risposte pertinenti e incoraggiando gli utenti a condividere recensioni
e immagini dei prodotti acquistati. Occorre che l’utente si senta il vero protagonista del processo di acquisto. Si tratta di un tipo di comunicazione bidirezionale, una comunicazione non più istituzionale,  ossia dall’alto verso il basso, ma che crea valore aggiunto attraverso la condivisione e l’avvicinamento del brand agli utenti.

Quando ci mettiamo sullo stesso piano degli utenti creiamo valore e relazioni di fiducia nel medio-lungo periodo. Un secondo aspetto da tenere in considerazione, oltre alla creazione di post coinvolgenti, è l’obiettivo che un’azienda vuole ottenere presidiando i canali social.
Vogliamo aumentare la nostra visibilità on line? Creare una community? Fare lead generation? Aumentare le vendite o semplicemente fornire un nuovo servizio ai nostri clienti? Rispondere a queste domande ci consentirà di scegliere il social giusto da presidiare. La scelta di Facebook, LinkedIn, Instagram o Twitter, dipenderà essenzialmente dalla motivazione per la quale decidiamo di presenziare. Terzo fattore da non trascurare è il target, ossia il pubblico di destinazione. Avere una strategia di social media branding significa conoscere il proprio pubblico in termini di età, sesso, provenienza e interessi.
Significa inoltre sapere come, quando e dove esso interagisce. In questo modo possiamo stabilire i tempi giusti in cui postare, condividere e creare maggior engagement. Soprattutto, attuando questo tipo di strategia, sperimentiamo nuovi linguaggi e progettiamo piani di contenuto orientati ai reali obiettivi di business e di comunicazione d’impresa.

*Responsabile web per Mirus, agenzia di comunicazione con sedi a Pescara, Roma, Milano e Macerata. Cura progetti di comunicazione online sia web sia mobile ed è docente di corsi di formazione di digital e social media marketing.

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