Cibi bio nelle mense scolastiche al 90%, 100% di illuminazione a LED, e aumento della raccolta differenziata

Buone pratiche di sostenibilità, idee e progetti per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile dei territori, a partire da un turismo armonioso e rispettoso di luoghi e comunità. Temi cardine della Guida dei Comuni Sostenibili italiani, realizzata dall’omonima Rete per incrementare la sensibilità verso gli argomenti dell’Agenda 2030.

La Rete dei Comuni Sostenibili è un’associazione nazionale no-profit con oltre 130 aderenti: l’associazione più grande d’Europa di enti locali impegnati concretamente sugli obiettivi di sostenibilità ambientali, sociali, economici e istituzionali.

Come nasce una rete che trasforma i territori

Aperta all’adesione di tutti i comuni italiani, unioni di comuni, province, città metropolitane e regioni, è nata nel 2021 su iniziativa dell’Associazione delle Autonomie Locali Italiane, Città del Bio e Leganet, in collaborazione con ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, e con il Joint Research Centre della Commissione europea. Nel 2024 ha pubblicato la prima edizione della Guida e nel 2025 è entrata nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

A maggio 2025 ha pubblicato (Edizioni ETS) la seconda edizione della Guida, che conta 125 comuni rispetto ai 98 del 2024: tra questi, con 4 pagine, anche Tollo, Comune del chietino dove la sostenibilità è di casa e dove a fine giugno è stato presentato il nuovo Rapporto di sostenibilità dell’ente.

Tollo, un modello di sostenibilità che cresce

La Rete dei Comuni Sostenibili, analizzando i dati forniti dal Comune di Tollo e da istituti di ricerca come l’Istat, ha stilato il Rapporto che valuta una serie di indicatori, la maggior parte dei quali su materie di stretta competenza dell’ente. Gli indicatori sono stati elaborati dalla Rete, con la collaborazione di ASviS, mentre il progetto di monitoraggio è stato messo sotto la lente di ingrandimento dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea quale buona pratica da esportare in altri paesi europei.

Tollo raggiunge il 64% di indicatori quantitativi con tendenza positiva o stabile su materie di competenza comunale nel breve periodo, cioè negli ultimi 3-5 anni. Considerando il 2024, la percentuale cresce al 69%. Prendendo tutti gli indicatori quantitativi, la percentuale di tendenze positive o stabili nel breve periodo è al 67,4%.

I risultati che raccontano un cambiamento reale

Tanti i punti significativi che Tollo fa registrare, ad esempio:

  • il raggiungimento dell’89% di cibi bio nelle mense comunali;
  • l’attenzione al riequilibrio di genere nelle intitolazioni toponomastiche; 
  • il raggiungimento del 100% nella conversione a LED dell’illuminazione pubblica;
  • l’incremento dei servizi digitali sulle app PagoPA e Io; 
  • la maggiore diffusione di colonnine per auto elettriche; 
  • l’aumento nel lungo periodo della percentuale di raccolta differenziata; 
  • la presenza di un organismo di partecipazione giovanile;
  • il raggiungimento del 58% di positività negli eventi sentinella (indicatori qualitativi)

Tra gli indicatori qualitativi, positive le azioni su: 

  • la presenza di servizi contro la violenza di genere; 
  • l’approvazione dei Piano per Transizione al digitale, Rigenerazione energetica degli edifici comunali e Verde Urbano; 
  • la previsione di consumo di suolo zero nel piano urbanistico comunale; 
  • la nomina di un responsabile per gli acquisti con i Criteri ambientali minimi; 
  • la presenza di almeno un parco accessibile;
  • l’istituzione di un organismo di partecipazione giovanile. 

Considerati i risultati e le tendenze, per migliorare ulteriormente una situazione più che positiva, la Rete dei suggerisce: 

  • prevedere la realizzazione di orti urbani, coinvolgendo le scuole del territorio;
  • organizzare eventi nelle scuole per l’educazione alimentare e la lotta agli sprechi di cibo;
  • concludere l’iter per una comunità energetica rinnovabile; 
  • migliorare i tempi di pagamento delle fatture ai fornitori;
  • adottare la Carta di Avviso Pubblico; 
  • avviare l’iter per strumenti di pianificazione quali Peba e Piano Antenne 5G;

Le sfide da affrontare per crescere ancora

«La “fotografia” della sostenibilità a Tollo è molto nitida – afferma il sindaco di Tollo, Angelo Radica -. Registriamo dati positivi in indicatori particolarmente significativi e concreti: penso alla grande percentuale di cibi bio nelle mense scolastiche, all’aumento della raccolta differenziata nel lungo periodo e al raggiungimento del 100% della conversione a LED della pubblica illuminazione, ma c’è anche molto altro.

Il mio ringraziamento va alla Rete, alla squadra di governo, agli uffici comunali e ai cittadini: senza la partecipazione di tutta la comunità è difficile raggiungere gli obiettivi, che siano locali o più generali come quelli di Agenda 2030. In più, essere nuovamente presenti nella Guida dei Comuni Sostenibili italiani deve darci fiducia: il percorso di sostenibilità a Tollo continua e siamo entusiasti di intraprenderlo tutti insieme».

«Tollo è stata la prima realtà in Abruzzo ad aderire alla Rete dei Comuni Sostenibili – aggiunge il direttore generale Giovanni Gostoli -. L’amministrazione aveva già una sensibilità nei confronti della sostenibilità e in questi anni ha compiuto dei passi avanti di miglioramento su diversi ambiti. Il Comune ha un piano regolatore generale, un regolamento edilizio e uno di polizia rurale che tutelano il verde, le aree agricole e incentiva il biologico, vieta l’uso di diserbanti per le erbe infestanti, sensibile anche alle rinnovabili.

Dietro i numeri del Rapporto di sostenibilità non ci sono solo dati oggettivi e calcoli statistici, ma ci sono azioni concrete che interessano la quotidianità dei cittadini e delle comunità locali. Iniziative e progetti realizzati che migliorano la qualità di vita del territorio, ma contribuiscono anche dal basso al raggiungimento dell’Italia dei traguardi di sostenibilità dell’Agenda 2030. È una sfida che interessa le grandi città, ma anche i piccoli comuni: ciascuno può agire per essere protagonista del cambiamento per un modello di sviluppo che si prende cura dell’ambiente».

Articolo a cura di Daniele Galli

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