Collesanto, a Bomba (Ch), rappresenta il più grande giacimento di gas onshore non in produzione in Italia, le cui riserve in termini di confronto percentuale sono paragonabili al consumo dell’intera regione abruzzese

«Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione finale assunta dalla commissione VIA PNIEC-PNRR a Roma durante l’assemblea plenaria del 24 luglio scorso». Inizia così l’incontro con Francesco Di Luca, Project Manager dell’impianto Small Scale LNG a Collesanto.

Che aggiunge: «LNEnergy prevede un investimento di circa 66 milioni di euro con oltre 100 posti di lavoro durante la costruzione dell’impianto e conseguente multiplier effect sull’economia locale. Al termine del percorso amministrativo per il completamento delle autorizzazioni si avvieranno le fasi di progettazione esecutiva e costruzione dell’impianto avendo come target quello della messa in produzione del giacimento nella primavera del 2028 con il primo LNG prodotto». 

Scopo del progetto Small Scale LNG giacimento gas Collesanto targato LNEnergy, è la produzione di gas naturale liquefatto (LNG) su piccola scala, supportata da un contesto strategico istituzionale positivo a livello globale e nazionale, con lo scopo di ridurre le emissioni locali e in atmosfera. 

“Intraprendere l’attività estrattiva con grande attenzione alla salvaguardia del territorio, ispirandoci al criterio della massima precauzione e sostenibilità

Iter autorizzativo e requisiti ambientali del progetto

«Durante il corso dell’istruttoria – prosegue Francesco Di Luca, responsabile del sito minerario di Collesanto – abbiamo lavorato sempre sul piano tecnico e scientifico per rispondere a tutte le richieste degli organi ministeriali, regionali e locali, nonché e soprattutto dei cittadini, imprese e associazioni che avevano interloquito nel corso del procedimento.

Il progetto incorpora i più stringenti requisiti ambientali che la normativa vigente prevede per questo tipo di investimenti. Restiamo in fiduciosa attesa che nelle prossime settimane si completino tutti i passaggi amministrativi prima dell’emanazione del decreto finale di compatibilità ambientale e il successivo rilascio della concessione per lo sfruttamento del giacimento».

Studio di impatto ambientale e collaborazione scientifica

Il progetto, infatti, è stato limitato nella sua estensione ai soli due pozzi esistenti e questo ultimo iter autorizzativo è stato avviato nel gennaio 2024 sulla base della raccolta di dati idonei e sufficienti a garantire la compatibilità ambientale dell’attività estrattiva, condotta su piccola scala. Questo approccio è derivato dalla precedente procedura ufficiale di “Consultazione preventiva” svoltasi nel 2022 in cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aveva definito la portata e il livello di dettaglio delle informazioni necessarie da considerare per la redazione del nuovo studio di impatto ambientale per l’impianto Small Scale LNG.

Al Ministero non sono stati presentati semplici modelli previsionali su base matematica e statistica bensì dati e report concreti, elaborati grazie ad un’attività di monitoraggio geodinamico di lungo periodo, condivisa anche con la comunità scientifica e con le comunità del territorio, in totale trasparenza. Al fine di condurre gli approfondimenti tecnico-scientifici, la società progettista, incaricata da LNEnergy, ha attivato anche un Contratto di Ricerca con l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti – Pescara, la quale ha costituito un comitato tecnico scientifico per acquisire dati conoscitivi sulla geosismicità dell’area, utili per approcciarsi al meglio e in sicurezza al territorio.

Innovazione tecnologica e tutela ambientale

Spiega Francesco Di Luca: «Il pronunciamento del MASE dà ragione di tutto il lavoro del team tecnico-scientifico che ha approcciato a livello multidisciplinare le complessità del sito minerario di Bomba. Sono state discusse con gli organi competenti le soluzioni impiantistiche migliori e all’avanguardia per la messa in produzione del giacimento di gas e produzione di LNG. La compatibilità del progetto con le varie matrici ambientali include anche risultanze positive della valutazione di incidenza del progetto sul mantenimento dell’integrità dei 2 siti Rete Natura 2000 ZSC/ZPS nelle vicinanze. Le prescrizioni ambientali sono molto rigorose e sfidanti». 

L’impianto Small Scale LNG del giacimento gas Collesanto sarà il primo impianto in Europa di liquefazione del gas con contestuale produzione di idrogeno da elettrolizzatore e cattura e liquefazione della CO2 per circa 1.400ton/anno non immesse in atmosfera.

Contributo alla transizione energetica e alla decarbonizzazione

Questo impianto contribuirà alla sostenibilità in linea con il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile volto a promuovere iniziative impiantistiche in tale direzione. Inoltre, il gas naturale liquido prodotto non sarà destinato alla rigassificazione, bensì all’utilizzo come combustibile e carburante alternativo per l’autotrazione che consente una neutralità di CO2 pari al 20-25%.

L’importanza dell’LNG, anche ottenuto dalla liquefazione diretta di gas naturale, viene infatti contemplata nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 (PNIEC), lo strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale verso la decarbonizzazione. L’utilizzo di LNG per autotrazione, al posto dei combustibili tradizionali, consente inoltre una significativa riduzione di CO2, meno 20% nel trasporto terrestre e meno 25% nel trasporto marittimo, mentre vengono praticamente azzerate le emissioni delle altre matrici inquinanti.

Valore strategico per l’Abruzzo e prospettive future

Osserva Mark Frascogna amministratore delegato della LNEnergy: «Il MASE ha confermato, nello specifico, che il nostro progetto è sostenibile, è a quasi zero emissioni ed è parte della politica e transizione energetica nazionale. Si produce combustibile pulito per la mobilità marittima e terrestre e per l’ecosistema adriatico; è green in quanto utilizza solo energia elettrica da fonti rinnovabili ed interpreta il fabbisogno di un territorio a forte vocazione agricola, turistica e industriale, al quale occorre dare finalmente un ruolo strategico. Condivideremo nelle prossime settimane con gli enti e gli imprenditori locali protocolli per la tutela e sviluppo del territorio e siamo già operativi sul fronte delle interlocuzioni con le altre importanti realtà produttive in Val di Sangro per mettere a loro disposizione l’LNG che vogliamo produrre».

Il progetto sarà inoltre il primo “Small scale LNG” in Europa realizzato direttamente estraendo gas naturale da un giacimento. Ne vale la pena? «Se consideriamo la quantità di gas tal quale potrebbe sembrare marginale rispetto al fabbisogno e ai consumi nazionali pur essendo il più grande giacimento in terra ferma mai messo in produzione – spiega Mark Frascogna – .

A sdoganare l’iniziativa da valutazioni simili è proprio la differenza tra un’attività di E&P (esplorazione e produzione) per l’immissione in rete del gas estratto e la filosofia del nostro progetto, cioè la produzione di LNG a km 0. Il gas naturale liquido che si vuole produrre a Collesanto rappresenta un’aliquota importantissima del fabbisogno regionale e nazionale di LNG per autotrazione, in linea con le strategie deL PNRR-PNC e PNIEC».


  • È il primo progetto di “Small scale LNG” in Italia realizzato direttamente in un giacimento di gas naturale
  • Produrrà circa 50.000 tonnellate/anno di LNG per il mercato italiano
  • Si tratta di LNG a km 0 in un’area industriale energivora
  • Contribuirà a un Abruzzo più pulito attraverso l’utilizzo di LNG per trasporto su gomma e marittimo
  • Contribuirà alla competitività dell’industria locale
  • Si tratta di una produzione locale con costo del gas inferiore a quello acquistato in Russia e all’estero
  • Non ci saranno nuove perforazioni rispetto ai pozzi presenti
  • Non saranno più necessarie Pipeline e infrastrutture ausiliarie alla rete di raccolta gas
  • È il primo impianto in Europa di liquefazione del gas con contestuale produzione di idrogeno da elettrolizzatore e cattura e liquefazione della CO2 per circa 1.400ton/anno non immesse in atmosfera

L’investimento di circa 66 milioni di euro con oltre 100 posti di lavoro durante la costruzione dell’impianto porterà conseguente multiplier effect sull’economia locale.

Per saperne di più: www.sviluppocollesanto.it

A cura della Redazione