In equilibrio tra il farsi da soli e il far parte di un disegno più grande, lo scrittore Peppe Millanta presenta il suo nuovo viaggio narrativo, edito da Rizzoli

Un libro che è davvero un percorso alla scoperta del sé più profondo. In cui si incontrano desideri, sogni, stelle cadenti e cadute, ma anche stelle vuote, che non brillano più.

Queste ultime sono i desideri guasti, desideri falsi da buttare via. «Li riconosci – spiega il pescatore nel testo – perché non pesano nulla, senti qua». Ed è subito chiaro il rimando che l’autore fa alla società capitalista, che crea persone infelici e sole, predisposte a consumare. «Quello che hai in mano – si legge ancora – è il desiderio di una macchina nuova. Quest’altro di un aumento, un grande classico. Questo qui di soldi, generico e scontato. Non sono desideri, ma vicoli ciechi…».

Quando i desideri ci guidano davvero

“I desideri hanno dalla loro l’esperienza e la ricerca autentica

E se alla lunga “i desideri finiscono per assomigliarsi tutti” come facciamo a distinguerli? Millanta risponde senza esitazione: «Non dobbiamo confondere i desideri con gli obiettivi, i desideri hanno dalla loro l’esperienza e la ricerca autentica, che viviamo per esaudirli». 

Il libro tocca argomenti universali e sempreverdi, arrivando anche alla conclusione che il desiderio più grande resta amare ed essere amati. «Il che si può declinare in mille modi – aggiunge Millanta – ma alla base c’è sempre una scelta, cioè scoprire che siamo stati scelti, che abbiamo un senso per qualcuno. È un concetto di dantesca memoria, siamo dannati al nero grido se non condividiamo la nostra vita con qualcuno, che sia una relazione amorosa, una famiglia o una passione politica…».

Tra i riferimenti del libro, si assapora anche il pensiero di Abramo, quando abbandona la visione orizzontale sulla vita e si apre alla verticalità e così comincia a co-creare con Dio, dandosi la possibilità di scoprire, realizzare, costruire.

Inoltre, secondo Peppe Millanta, i desideri non sono segreti, «non è vero che non si realizzano se si dicono ad alta voce – aggiunge -. Anzi, i desideri andrebbero urlati». E alla domanda simpatica, «allora dicci quale sono i tuoi?» risponde: «Tutto. Desidero fare tutte le esperienze possibili. Ho paura certo, ma credo anche che ci arrivi quello che possiamo accogliere. E che tutto alla fine ha un insegnamento».

Amare ed essere amati: il desiderio più grande

Scrittore, sceneggiatore, laureato in Giurisprudenza, Millanta affronta con lucidità tematiche profonde, che affiancano l’eterno interrogarsi sul perché della vita. «Ho vissuto anni difficili, ma siamo ancora qua – ci confida -. Si palleggia tra le cose, ogni esperienza è un’occasione. Per mia fortuna ho fatto incontri belli, più che dei grandi studi, e questo mi ha arricchito molto».

Il suo libro Millanta lo dedica ai desideri. Anche a quelli che non si incastrano più. E agli attriti, che gli hanno permesso di volare. 

Queste sono le prime tre pagine:
“Si può avere appuntamento con un mucchio di cose.
Con una persona.
Con un treno.

Anche con un anniversario.
Questo Manuel lo sapeva bene, nonostante i suoi undici anni compiuti da poco.

Quello che invece non sapeva ancora era che si potesse avere appuntamento con una notte.
Già. 

Una notte.
E intendiamoci, neanche una notte particolare. Anzi.
Una notte normale, che a un primo sguardo non sembrava troppo diversa dalle migliaia di notti che c’erano state prima, e dalle altre migliaia che ci sarebbero state dopo”.

Una storia che inizia con una notte

A corredo del testo ci sono le illustrazioni di Lavinia Fagiuoli, scelta dalla stessa Rizzoli, che ha realizzato immagini a tutta pagina che colpiranno anche un pubblico più giovane (il libro infatti si rivolge a lettori di tutte le età, indicativamente dai 6 ai 99).

«L’ambientazione è marina – spiega l’artista visiva in un reel di Rizzoli Libri – e io l’ho immaginata lagunare. Ho realizzato queste tavole interamente a Venezia, con tecniche miste, e per ottenere questo blu ho scelto la cianotipia, che è una tecnica di stampa che reagisce con la luce, inventata a fine ‘800».

La creatività di Lavinia ha colpito l’autore: «ha aggiunto personaggi e dettagli – afferma Millanta – non è stata timida, né didascalica, ha co-creato la storia, per tornare ad Abramo; le sue illustrazioni fanno parte della narrazione».

Il libro si legge tutto d’un fiato, fino a quando arriva Chloé, e per un attimo il cuore del protagonista (e forse anche del lettore) perde un battito. Si proprio così.

Note biografiche

Peppe Millanta non è il vero nome di Peppe Millanta, ma si è talmente abituato che si volta anche se lo chiamate così. Diplomato all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico, firma la sceneggiatura della serie Blackout – Vite sospese su Rai1, cura le rubriche Quota Mille e Macchemito su Rai Abruzzo. Fondatore della Scuola Macondo, dedicata alle arti narrative, è direttore artistico del festival SquiLibri di Francavilla al Mare (Pescara). Dirige la collana “Comete” (Ianieri Edizioni), dedicata alla narrativa di viaggio. Ha esordito con il romanzo Vinpeel degli Orizzonti (Neo Edizioni, 2018) vincitore di numerosi premi, tra cui tra cui Premio John Fante Opera Prima.

Articolo a cura di Federica Fusco