Conciliando sostenibilità ambientale con economia green, competitività e crescita, l’Agenzia regionale traghetta l’Abruzzo verso le sfide del PNRR. Non solo controllo ma anche prevenzione, questo l’intento del direttore generale, Maurizio Dionisio

Acqua, aria, suolo, agenti fisici. È su questi elementi che si concentra da sempre l’attività di prevenzione e protezione affidata all’Arta Abruzzo, Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente. In prima linea in materia di controlli e monitoraggio di fattori fisici, chimici, geologici, biologici, ma anche per quanto riguarda rifiuti, inquinamento acustico, qualità dell’aria e delle acque, Arta si occupa, inoltre, di formazione ed educazione ambientale, rilascio certificazioni, studi, ricerche e supporto tecnico scientifico. Sono solo alcune delle attività svolte dall’Agenzia regionale che vede come direttore generale Maurizio Dionisio, incaricato dalla giunta regionale il 13 maggio del 2020. Una direzione che da subito ha puntato sulla diversificazione delle attività istituzionali, «al fine di superare – spiega l’avvocato Dionisio – le contingenze o le incombenze meramente laboratoristiche per prendere in considerazione anche progettualità regionali importanti come “Abruzzo regione del benessere”. Un approccio, quindi, alla tutela ambientale che tiene conto anche dell’individuo, del suo benessere correlato a un ambiente il più sano possibile. Questi e altri fattori tra loro integrati hanno dato ad Arta Abruzzo un impulso e un’azione diversi».

In attuazione delle linee strategiche del PNRR, Arta Abruzzo ha ampliato la propria mission, diventando, in Italia, la prima Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente e la transizione ecologica. «Il ruolo di apripista nazionale – specifica il Direttore generale – nell’esercizio di compiti e funzioni di valutazione, autorizzazione e controllo dei progetti per la transizione ecologica inciderà profondamente anche sul ruolo dell’Agenzia, che dovrà vagliare tutti i processi tesi a traghettare l’Abruzzo verso un’economia green, conciliando la sostenibilità con la competitività, e quindi con la crescita della nostra regione». Una sfida estremamente impegnativa che l’Arta intende fronteggiare dando il suo massimo contributo.

«La transizione ecologica – aggiunge Dionisio – è possibile laddove la crescita del territorio, e quindi anche la crescita dal punto di vista delle attività produttive, si coniughi con un’attenta tutela dell’ambiente inteso come acqua, aria, suolo. Ecco, verificare ad esempio la qualità dei terreni sui quali insistono stabilimenti industriali, verificare l’assenza di fenomeni di inquinamento delle falde acquifere o delle parti sovrastanti, significa permettere attività industriali o comunque artigianali nel pieno rispetto delle norme a presidio della tutela dell’ambiente e quindi anche dell’aria che viene respirata dai cittadini abruzzesi».

Per il Direttore generale, l’ambizione è quella di diventare una regione più sostenibile, pulita e in linea con le amministrazioni più virtuose del Paese: «In primis, ricordo che Arta Abruzzo è un’Agenzia che opera all’interno di una rete di agenzie che sono quelle delle Regioni italiane, coordinate dal Sistema nazionale delle agenzie di protezione ambientale che fa capo all’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Ebbene, un’altra sfida è quella di portare il nostro Abruzzo, con riferimento a Lombardia, Campania ed Emilia Romagna, ad un livello di qualità prestazionale e di complessità dei temi trattati tali da ritenerlo al pari delle maggiori regioni italiane».

La scorsa settimana, il 15 e il 16 marzo 2022, si è svolta la due giorni di conferenza dedicata al tema ‘Transizione ecologica e benessere’, all’auditorium del parco del castello all’Aquila. Tanti i temi trattati e affrontati con i massimi esperti di ambiente e territorio. Un’importante vetrina attraverso la quale diffondere i risultati dei monitoraggi e degli interventi dell’agenzia, con focus anche sulle principali criticità del territorio: un esempio su tutti, la grande discarica di Bussi. 

La conferenza ha portato all’Aquila i direttori delle maggiori agenzie nazionali per la protezione dell’ambiente, i vertici di Ispra (l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) e del Sistema nazionale delle agenzie per la protezione dell’ambiente (Snpa, nato nel 2017) e gli organi di vertice degli enti pubblici regionali. Un momento di confronto su tematiche legate alla transizione ecologica, dalla perdita di biodiversità ai siti di bonifica d’interesse nazionale per illustrare i risultati di monitoraggi e controlli e fare il punto sullo stato di salute dell’ambiente sul territorio regionale. Una parte della conferenza ambientale è stata anche dedicata alle tematiche relative alla tutela dell’acquifero del Gran Sasso e delle due infrastrutture interconnesse, traforo e laboratori.