La storia della ceramica popolare contemporanea firmata Arago Design in una mostra antologica che ripercorre la parabola artistica: dalle prime sperimentazioni dei creativi Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, nella fucina di Pescara Vecchia, ai riconoscimenti internazionali per la creazione di neole, brocche, SalvaPecunia e altri oggetti di design.

La ceramica popolare contemporanea firmata Arago Design compie vent’anni.

Un percorso di ricerca, sperimentazione e conservazione della nobile arte artigiana in costante oscillazione tra la dimensione locale e globale che ha portato gli ideatori Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano a scommettere su un mestiere che sembrava cancellato dall’elenco delle scelte di vita possibili, iniziando a modellare con le mani forme nuove che racchiudono racconti familiari e antichi simboli della tradizione.

Neole, SalvaPecunia, galline retoriche (scrigni dove custodire piccoli oggetti di valore), gransassolini (piccoli vasi liberamente ispirati al monte abruzzese) e le brocche tradizionali SanBRock sono alcune delle creazioni iconiche nate nel laboratorio di Pescara Vecchia, oggi esposte permanentemente negli spazi istituzionali della Regione Abruzzo e descritte nei cataloghi delle maggiori riviste di settore.

Per celebrare questo importante traguardo, L’Officina delle Invenzioni – la casa di Arago Design ha organizzato una grande festa e una mostra antologica intitolata 20 anni di storie in ceramica che si è svolta il 31 ottobre scorso nell’ampio spazio a pianterreno del palazzetto che si affaccia su piazza Unione, ritagliato tra corso Manthonè e via delle Caserme.

Un momento della festa per i 20 anni. Foto di Archivio Arago Design.

Una location insolita rispetto al consueto laboratorio che accoglie quotidianamente appassionati e turisti che visitano il centro storico, con un allestimento studiato ad hoc per l’esposizione simultanea del ricco corredo di oggetti in ceramica e per consentire la fruizione del variegato materiale audiovisivo a supporto delle narrazioni che accompagnano ciascun prodotto artigiano.

La serata ha visto la presenza di tanti creativi che hanno affiancato i designer ceramisti nel corso degli anni.

A partire dall’accompagnamento musicale di Michele Avolio, fondatore dei Discanto, gruppo di musica etno-antropologica abruzzese; per proseguire con la performance teatrale del regista e attore Alessio Tessitore, che ha affiancato Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano nella narrazione de Il cesto nel fuoco, un prodotto in ceramica che testimonia l’episodio arcaico della scoperta della materia artificiale più antica; fino alla presentazione del mini-documentario Storia del prima del video-maker pescarese Matteo Ferri, incentrato sulla costruzione del SalvaPecunia di Arago Design.

Momento culminante la presentazione di “pulci ed elefanti, il mondo del SalvaPecunia amplia i propri confini”, ossia i nuovi e misteriosi prodotti ispirati al salvadanaio in ceramica, nato dall’equazione etimologica pecora/pecus/pecunia. Dopo il taglio del nastro della mostra, la kermesse è andata avanti con l’esposizione dei progetti in ceramica di Arago Design, i prodotti del Progetto MUSA, nati intorno alla fondazione della nuova mitologia della musa ovina e alimentati dai contributi creativi del Florian Metateatro di Pescara.

Un laboratorio dove la tradizione incontra l’innovazione, dove gli oggetti quotidiani diventano opere d’arte.

L’Officina delle Invenzioni non è una semplice bottega di artigianato. È un laboratorio dove la tradizione incontra l’innovazione, dove gli oggetti quotidiani diventano opere d’arte. Elisabetta e Dario hanno coniato il termine “ceramica popolare contemporanea” per definire il loro stile unico. L’avventura ha inizio nel 2004 a Pescara Vecchia. I due giovani artigiani e designer – coetanei, compagni e colleghi, neolaureati in Design allo IUAV di Venezia – inspiegabilmente ossessionati dal mondo quasi sconosciuto dell’arte della ceramica, nel quale muovono i primi passi da autodidatti, decidono di fondare una fucina in cui dar vita a forme varie di bellezza.

In tempi di crisi economica, sociale e culturale, i due artisti recuperano con ostinazione ed energia incontenibile l’antica arte del fare con le mani, studiano il senso della ceramica dai primordi alla quotidianità popolare più recente e iniziano a produrre oggetti che rispondono sensatamente ai bisogni della società. La parabola creativa esplode in quell’attività oggi identificata con la firma Arago Design.

«Se L’Officina delle Invenzioni – la casa di Arago Design è sopravvissuta, dopo un principio improbabile ed è cresciuta in mezzo a tempeste globali, è solo perché ha attecchito là dove nessuno avrebbe mai pensato di coltivare – dicono Elisabetta e Dario, spiegando i vantaggi della scelta controcorrente -. Solo in un contesto inadatto e impreparato si può disporre di ampi margini di manovra, liberi delle influenze di idee precostituite. Uno spazio di ricerca libero da preconcetti, da influenze e da critiche sterili, un mondo sacro, ma vuoto. Solo in simili contesti si può agire senza limitazioni, poiché la propria ricerca risulta incomprensibile e “inoffensiva”».

Tanti sono stati gli apprezzamenti e molteplici i riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni

Tanti sono stati gli apprezzamenti e molteplici i riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni, come la partecipazione alla 54ma Biennale d’Arte di Venezia, il Premio Design Abruzzo 2013, la selezione a tutte le edizioni di Argillà Italia – Biennale Internazionale della Ceramica di Faenza, gli svariati riconoscimenti dell’Ente Mostra Artigianato Artistico di Guardiagrele, nonché il fattivo sostegno e l’incoraggiamento di personalità di chiara fama, appartenenti agli ambiti della Cultura delle Arti applicate e del Design come Rodrigo Rodriquez, Alessio Tasca, Edoardo Alamaro, Vincenzo Biffi Gentili, Ugo La Pietra, Jean Blancheart, Franco Summa e Mirco Deniccolò.

La storia della bottega di ceramica popolare contemporanea può essere d’incoraggiamento alle giovani generazioni che si approcciano al difficile mondo dell’artigianato artistico contemporaneo. La nascita di questa realtà dimostra che, a ben guardare, esistono territori dimenticati in cui muoversi, e che intraprendere con coraggio strade poco battute può aprire varchi accessibili e attraenti per tutti, che arricchiscono di linee una carta geografica altrimenti assai arida.

Per saperne di più: aragodesign.it

Articolo a cura della redazione