«L’aeroporto come chiave di sviluppo, tra progetti in cantiere e nuove sfide per rendere lo scalo un modello di efficienza. Incontro con Giorgio Fraccastoro, presidente della società di gestione Saga: «Così faremo innamorare i turisti dell’Abruzzo»

Trasformare l’emozione che l’Abruzzo suscita nei visitatori in un sogno, un’esperienza indimenticabile che li invogli a tornare». È la mission di Giorgio Fraccastoro, neo presidente del consiglio di amministrazione della Saga, la società che gestisce l’aeroporto internazionale d’Abruzzo. Con il mandato appena iniziato e una visione chiara per il futuro, Fraccastoro ha delineato le sfide e le opportunità che attendono l’infrastruttura che da sempre rappresenta una porta d’accesso strategica per valorizzare le bellezze del territorio. Un rilancio, in termini di modernità ed efficienza, che nei prossimi anni potrebbe contribuire significativamente a rendere la regione una destinazione ancora più attrattiva per i turisti di tutto il mondo.

Ho preso un impegno: rendere ciò che è bello, splendido; far diventare Abruzzo Airport un concentrato di modernità ed efficienza

In che modo l’aeroporto può essere un volano per lo sviluppo turistico?

«Un aeroporto efficiente, accogliente e ben collegato è una porta d’accesso strategica per valorizzare tutte le bellezze dell’Abruzzo. Potenziare le rotte collegate e competere con gli hub di Roma (Fiumicino e Ciampino), che offrono un numero maggiore di voli e destinazioni, differenziandosi su costi competitivi, nuove destinazioni e servizi di qualità, può davvero incidere nello sviluppo del turismo regionale, e quindi del Pil abruzzese. Per farlo le parole chiave per gli investimenti devono essere: destagionalizzazione, maggiore accessibilità, promozione internazionale e mobilità integrata, con collegamenti rapidi tra aeroporto, città e zone turistiche con navette, treni e servizi di noleggio per rendere più semplice l’esplorazione dell’intera regione. Più turisti significano più opportunità per hotel, ristoranti, guide turistiche e aziende locali, con un impatto positivo sull’occupazione e sull’economia regionale».

Il suo impatto attuale sull’economia turistica abruzzese e il suo potenziale futuro.

«L’aeroporto d’Abruzzo ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, passando da poco più di 700.000 passeggeri nel 2019 a circa 850.000 nel 2024. Per sostenere e amplificare questo trend, la Regione Abruzzo ha adottato misure strategiche, tra cui l’abolizione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, con un investimento di circa 3,5 milioni di euro nel primo anno. Questa iniziativa ha favorito l’espansione delle operazioni di compagnie aeree come Ryanair, che ha annunciato l’apertura di cinque nuove rotte: Cagliari, Valencia, Breslavia, Kaunas e Milano Malpensa e ha basato un secondo aeromobile nello scalo abruzzese, con un investimento di 100 milioni di dollari, contribuendo alla creazione di circa 950 nuovi posti di lavoro nell’indotto locale. Tutto questo rappresenta per noi un punto di partenza, che ci permetterà di raggiungere già alla fine di questo anno, il milione di passeggeri, obiettivo realistico e concretizzabile».

Giorgio Fraccastoro
Quali sono i progetti per l’ampliamento e la modernizzazione?

«Il raggiungimento del milione di passeggeri apre scenari futuri ancora più luminosi. Se si allarga la platea dell’utenza che utilizza il nostro scalo, occorre anche potenziare il ventaglio delle rotte e la capacità operativa. Per questo siamo già al lavoro per attrarre nuove compagnie aeree e di conseguenza incentivare voli verso destinazioni strategiche sia in termini di incoming che di outgoing. Il riammodernamento del terminal e dei servizi a terra sarà essenziale per gestire un traffico crescente.

La vera sfida è saper coniugare la crescita del traffico aereo con l’attenzione all’impatto ambientale, una partita che si gioca sul piano della sostenibilità etica, ma anche economica. Utilizzare carburanti green, adottare soluzioni ecologiche significa rispettare l’ambiente per il futuro del pianeta, e al tempo stesso consente anche di intercettare fondi europei che sono a disposizione proprio per lo sviluppo green. Al pari del traffico passeggeri, l’altro terreno di crescita è il settore business e cargo. Il potenziamento delle infrastrutture logistiche e la promozione di pacchetti turistici integrati saranno fondamentali per ampliare l’utenza».

Recentemente sono stati introdotti nuovi collegamenti aerei, quali rotte ritiene più promettenti per attrarre i turisti internazionali?

«Tra le cinque nuove destinazioni che saranno operative da giugno, Breslavia (Polonia), Kaunas (Lituania), Valencia (Spagna), Milano Malpensa e Cagliari, sicuramente le prime tre potranno regalare ottime soddisfazioni in termini di incoming. Valencia potrebbe incentivare il flusso turistico dalla Spagna, mentre Breslavia potrebbe portare nuovi visitatori dall’Europa dell’Est. Infine, Kaunas: seconda città della Lituania, con una popolazione giovane e dinamica, rappresenta un mercato emergente per il turismo in Italia. Quest’ultima destinazione ha trovato il grande interesse del console onorario della Repubblica di Lituania in Abruzzo, Maurizio Cocciolito che ha evidenziato come il collegamento permetterà non solo viaggi più agevoli ai lituani che vivono e lavorano nella nostra regione, ma certamente avvierà scambi più stretti e proficui anche per le aziende dei rispettivi territori.

A tal proposito, proprio per l’attenzione istituzionale che è stata riservata a questo collegamento, l’ambasciatrice Dalia Kreiviené sarà presente al volo inaugurale il prossimo 4 giugno, in aeroporto a Pescara. Non bisogna dimenticare i mercati ormai storici di Germania, Inghilterra e Polonia che hanno prodotto risultati significativi in termini di incoming. Non è un caso che il collegamento con Londra è ormai quotidiano, che il mercato della Polonia si è attestato con due destinazioni e che la Germania, che in passato annoverava solo la rotta da Francoforte, oggi conta anche Düsseldorf e Memmingen. Se una compagnia come Ryanair ha scelto di scommettere e incentivare le rotte, è perché i numeri alla base lo hanno consentito».

La connessione diretta con un hub internazionale come Malpensa quali sviluppi porterà?

«Milano Malpensa è una scelta strategica e rafforza la posizione dell’Abruzzo sia nel panorama nazionale che internazionale. Innanzitutto, è uno dei principali hub italiani ed è un punto di collegamento fondamentale con il resto del mondo. Avere un volo diretto offre ai passeggeri abruzzesi un accesso facilitato a rotte internazionali, con la possibilità di connettersi facilmente a voli per numerosi Paesi. Lo stesso discorso vale al contrario, facilitando l’arrivo di turisti stranieri in Abruzzo, che potrebbero scegliere la nostra regione per le sue bellezze naturali, storiche e culinarie. Per quanto riguarda il settore business, Milano è il centro economico e finanziario d’Italia. Un collegamento diretto tra l’Abruzzo e Malpensa (da cui con estrema rapidità si raggiunge il centro del capoluogo lombardo) agevola il viaggio per professionisti, investitori e imprenditori, contribuendo a rafforzare le opportunità di business e networking».

Parliamo di promozione e connettività: quali sono i progetti futuri?

«Abbiamo in cantiere campagne di informazione online e offline che promuovano l’aeroporto d’Abruzzo come punto di partenza ideale per visitare la regione, mettendo in evidenza la vicinanza a montagne, mare, borghi storici e attrazioni culturali. Nel processo di sviluppo del turismo regionale, è fondamentale un lavoro di sinergia tra aeroporto, Regione e privati. Un turismo che funziona si poggia su un’offerta di accoglienza, ospitality ed esperienziale variegata che sappia attrarre, e anche di una connettività territoriale agevole. Siamo aperti a convenzioni e collaborazioni per consentire ai passeggeri che arrivano nello scalo di muoversi facilmente, usufruendo di pacchetti strutturati da tour operator che mirano a semplificare l’esperienza turistica e a incentivare l’esplorazione del territorio.

Ci saranno punti informativi con personale multilingue all’interno del terminal, per offrire dettagli su attrazioni turistiche, eventi in corso, attività e percorsi naturalistici, e intendiamo realizzare una piattaforma digitale integrata per veicolare le informazioni online e prenotare in anticipo il trasporto dall’aeroporto verso le mete turistiche, con la possibilità di scegliere tra diverse opzioni di viaggio (bus, treno, taxi, noleggio)».

Punta anche alla destagionalizzazione del turismo?

«Con una strategia integrata tra turismo, trasporti, infrastruttura e marketing un aeroporto può diventare un motore di sviluppo costante per il territorio, riducendo la dipendenza dai flussi stagionali e garantendo un’attività stabile e redditizia tutto l’anno. L’aeroporto d’Abruzzo potrebbe diventare non solo un punto di partenza per i turisti, ma anche un facilitatore del turismo regionale, facendo in modo che i visitatori scelgano l’Abruzzo come destinazione principale e la esplorino in profondità. Ne abbiamo parlato durante un tavolo tecnico con tutti gli operatori, le associazioni di categoria e il mondo imprenditoriale, voluto per ascoltare il territorio e captare le sue necessità. La riunione è stata solo la prima di una serie di incontri che terremo con periodicità per creare insieme una strategia vincente che abbia al centro l’aeroporto d’Abruzzo».

Come immagina il futuro dell’aeroporto d’Abruzzo?

«L’allungamento della pista, processo che si concluderà entro l’anno, aprirà un nuovo scenario ancora più internazionale.  All’inizio del mio mandato che, ricordo, dura tre anni, ho preso un impegno con la società di gestione aeroportuale e con l’Abruzzo tutto. Rendere ciò che è bello, splendido. Trasformare un’emozione in un sogno. Solo così riusciremo anche a goderci il percorso e far diventare Abruzzo Airport un concentrato di modernità ed efficienza, collocando questo piccolo “grande” scalo sulle principali rotte nazionali e sulle mappe internazionali. Il meglio deve ancora iniziare».

A cura della Redazione