L’ex palazzetto dell’imprenditore della moda Paride Albanese ha trovato la sua vocazione: diventare il tempio del fumetto italiano, in omaggio al genio di Andrea Pazienza.

A Pescara appare come l’atterraggio di un’astronave aliena: un oggetto misterioso. E in effetti un po’ lo è, visto che i musei davvero significativi del fumetto, nel mondo, in Europa e ancor più in Italia, si contano sulle dita di poche mani. Eppure, la struttura che oggi lo ospita esisteva da oltre vent’anni, concepita inizialmente come negozio di abbigliamento per grandi firme, ma con un’anima pronta a trasformarsi in qualcosa di più.

Se la Scala di Milano è il tempio mondiale della lirica, il CLAP Museum può essere visto come la “Scala del Fumetto”, con la sua architettura dominata da una scenografica scala centrale a chiocciola. Una sorta di elica di DNA in acciaio e vetro, per cui si potrebbe anche alludere ad un rinvio alla logica della sequenza di Fibonacci, come si rinviene in natura nei gusci delle lumache: simbolo di unità, crescita e armonia, che nell’accezione della “sequenza aurea” approssimerebbe il cosiddetto “numero di Dio”.

Un tempo, su quelle scale saliva il cliente in cerca dell’abito perfetto; oggi, invece, il fu palazzetto Paride Albanese, allora intitolato al suo ideatore, storico imprenditore della moda di lusso e di tendenze, ha trovato la vera vocazione: ospitare arte.

Un omaggio permanente ad Andrea Pazienza e alla controcultura italiana

Il CLAP Museum è il primo museo italiano interamente dedicato al fumetto e che rende omaggio, tra l’altro e in modo permanente, a un grande autore, come accade per Van Gogh, Picasso, Dalì o Mirò. Si tratta di Andrea Pazienza, che a Pescara visse cinque anni fondamentali della sua giovinezza, tra il 1969 e il 1974, quando la città, a proposito di controcultura, cercava di rivaleggiare con Bologna. Il museo celebra il genio rivoluzionario di Pazienza attraverso più di trecento tavole originali, derivanti da un’attenta ricerca di oltre un ventennio portata avanti dalla Fondazione Pescarabruzzo per dar vita ad una propria collezione privata, alla quale si sono aggiunte quelle conservate per cinquant’anni dal suo mentore e professore di arte Sandro Visca.

CLAP Museum: un centro vivo per l’arte contemporanea e la Nona Arte

«Il CLAP rappresenta un punto di svolta per l’intera cultura italiana. In primis perché esso custodisce un patrimonio unico, come le opere di Andrea Pazienza, l’Archivio d’artista del suo maestro Sandro Visca e la notevole presenza degli altri quattro protagonisti della controcultura vissuta nel Bel Paese, attraverso il fumetto e l’illustrazione degli anni Settanta e Ottanta: Liberatore, Scòzzari, Mattioli e Tamburini.

Inoltre, perché il Museo è un luogo vivo, che continua a raccontare e reinterpretare le principali esperienze espressive nel settore come linguaggi contemporanei di notevole attualità, con numerose temporanee, attività di laboratorio, presentazioni di libri ecc. Con la prossima mostra, dedicata ai “Superamici”, tra i successori di nuova generazione più interessanti della rivoluzione fumettistica che ancora perde la spinta propulsiva, proseguiremo questo percorso di esplorazione e innovazione, consolidando il ruolo del CLAP come uno dei centri di riferimento per la Nona Arte a livello internazionale», afferma Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo e vero ideatore dell’intero progetto.

Il nome stesso del museo, CLAP (Comics, lab, art, Pescara), racchiude in sé l’onomatopea dell’applauso usata nell’ambito del fumetto. Un omaggio alla vocazione contemporanea di Pescara, alla missione della Fondazione e, soprattutto, a quest’ambito artistico.
Si ricorda, non a caso, che la città è stata già finalista della competizione promossa dal ministero della Cultura per la scelta di Capitale italiana dell’arte contemporanea, titolo poi assegnato a Gibellina.

Andrea Pazienza a Pescara: le origini di un genio del fumetto

Quando, a suo tempo, arriva Andrea Pazienza tutto cambia. Il suo talento travolge ogni cosa, con un’irriverenza sperimentatrice che lascia il segno su chiunque incontri, a partire proprio da Sandro Visca, spesso complice e destinatario involontario di moltissime caricature.

Al secondo piano del museo, quei foglietti di quaderno su cui lo studente Pazienza costruiva la sua popolarità sono esposti come autentiche reliquie, testimoniando il talento precoce di un artista destinato a rivoluzionare la cultura italiana; mentre al primo piano viene documentata tutta la performance creativa di Andrea, partendo dal periodo pescarese e attraversando le più significative stagioni che lo hanno seguito.

Le mostre su Liberatore, Scòzzari, Tamburini e Mattioli: il rinascimento del fumetto italiano

Per fare compagnia ad Andrea, il CLAP ha già ospitato quattro mostre temporanee dedicate agli artisti, compagni di viaggio che, insieme a lui, hanno segnato il cosiddetto “piccolo rinascimento del fumetto italiano”: Tanino Liberatore, abruzzese e oggi star internazionale dell’illustrazione; Filippo Scòzzari, figura cardine della Traumfabrik bolognese; Stefano Tamburini, genio della controcultura editoriale; Massimo Mattioli, creatore di personaggi visionari in bilico tra grottesco e provocazione.

Eventi impensabili fino a pochi anni fa che, persino in un ruolo di pedagogia storiografica, consacrano Pescara come un polo sempre più autorevole per il fumetto e l’arte contemporanea, grazie anche alla recente nascita abbinata al CLAP del soggetto SAE Comics, che lancerà nei prossimi mesi una linea editoriale, mostre ed eventi, un’accademia e una serie di workshop internazionali.

Luzzati, Crepax e Pazienza: l’illustrazione teatrale e la contaminazione dei linguaggi

In queste settimane, oltre alle tavole che esaltano il mito di Pazienza, da molti considerato ormai l’Omero del fumetto, il CLAP Museum ospita l’esposizione temporanea “SOB! Luzzati e il mondo in frantumi”, un viaggio nell’illustrazione attraverso ottanta disegni originali realizzati da Lele Luzzati per uno spettacolo teatrale andato in scena tra il 1968 e il 1972, con musiche di Mario Nascimbene.

In dialogo con questi lavori, vi è una selezione di tavole del maestro ligure dedicata ai “Promessi Sposi”, impreziosita dalle illustrazioni sul tema manzoniano di Guido Crepax e dello stesso Pazienza. Anche queste opere e l’intera narrazione “SOB” fanno parte delle collezioni private acquisite negli anni dalla Fondazione Pescarabruzzo. La temporanea dedicata a Luzzati è arricchita e completata dai manifesti teatrali dell’artista per Paolo Poli, usciti dagli archivi della Società del Teatro e della Musica “L. Barbara” di Pescara, a testimonianza della vocazione cittadina per la contaminazione dei linguaggi artistici. Un’altra chicca della mostra è costituita da alcune tavole originali, sempre sul teatro, che il maestro donò allo storico e critico del fumetto Luca Raffaelli.

Il futuro si preannuncia altrettanto stimolante: la prossima mostra, proponendo artisti che hanno raccolto l’eredità della rivoluzionaria stagione fumettistica degli anni Settanta, segna il passaggio a una nuova era di proposte nel linguaggio delle nuvole parlanti. Un’altra tappa nell’avventura del CLAP Museum, che continua ad affermarsi come uno dei luoghi più significativi della Nona Arte in Italia e oltre.

Articolo a cura di Paolo Ferri e Cinzia Iacono