I finanziamenti europei per le PMI, a gennaio un seminario promosso da Civica s.r.l.

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Intervista a Mauro Vanni, esperto di consulenza e formazione in materia di finanziamenti europei 

Prima di addentrarci nel cuore della questione, la sua attività si inquadra nell’ambito di Civica. Di cosa si tratta?

«Civica è una società di consulenza che ha sede a Pescara (c.so Manthonè n. 62) e supporta enti pubblici e imprese nell’accesso ai finanziamenti europei. Sotto la guida dell’amministratore unico Rinaldo Pitocco, offre servizi informazione, formazione e assistenza tecnica in materia di fondi europei. Le principali aree di intervento presso enti e imprese riguardano: il monitoraggio delle opportunità, la formazione del personale, lo studio di fattibilità dei progetti da candidare, lo sviluppo di partnership internazionali, l’assistenza per la presentazione delle candidature, la gestione e rendicontazione degli interventi. Progetti di successo nell’ultimo anno sostenuti da fondi europei hanno riguardato il FLAG Costa Blu di Giulianova (strategie di valorizzazione della pesca e dell’ambiente costiero), il Comune di L’Aquila (wifi e app turistiche, rinnovo autobus urbani, piste ciclabili/bike sharing, riqualificazione ex conceria), diverse piccole e medie imprese (innovazione dei processi e internazionalizzazione nel settore food, efficientamento energetico strutture e impianti, ricettività diffusa). Data la vastità delle tematiche, Civica opera in una logica di network attraverso la rete Professionisti Per l’Europa, composta da esperti nei diversi ambiti tematici di interesse europeo».

 Con quali modalità l’UE fornisce finanziamenti alle aziende?

«La programmazione 2014/2020 si pone come macro-obiettivi la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Di conseguenza, ci sono molte opportunità per le imprese su temi quali ricerca e innovazione, riduzione degli impatti ambientali, risparmio ed efficientamento energetico, ampliamento dei mercati, creazione di posti lavoro. Esiste un primo gruppo di fondi (fondi strutturali e di investimento europei) resi disponibili attraverso Stati membri, Ministeri e Regioni, quindi responsabili dell’emanazione dei bandi, della selezione dei progetti e del controllo sulla loro attuazione. Questi bandi sono rivolti ad imprese già operanti nei diversi settori che intendono migliorare la loro competitività attraverso iniziative di innovazione, riqualificazione e ammodernamento di strutture, processi, prodotti. In virtù della richiesta di Bruxelles di concentrare i fondi su settori chiave dell’economia regionale, alcuni  ambiti sono prioritari nell’assegnazione di tali fondi, penso ad automotive, meccatronica, agrifood, ICT. In questi strumenti di finanziamento c’è però anche spazio per il sostegno alle aree di crisi industriale, per l’accesso al credito, per lo start up di nuove imprese o l’incentivazione all’assunzione di ricercatori o giovani disoccupati».

Esistono anche altre opportunità, in particolare per le PMI. Quali?

«Un secondo blocco di fondi disponibile per le PMI è invece gestito direttamente dalla Commissione europea attraverso programmi di finanziamento come COSME, Horizon 2020 (In particolare SME Instrument e Fast Track to Innovation), Life. Si tratta di opportunità molto interessanti ma anche molto competitive, dato che le candidature vanno in questo caso inviate a Bruxelles a seguito della pubblicazione dei bandi per poi contendersi il budget disponibile con progetti che arrivano da tutta Europa. Un terzo blocco di finanziamenti può essere intercettato “indirettamente” attraverso le gare di appalto. La Commissione europea nelle sue diverse articolazioni (direzioni generali, agenzie esecutive) ed enti pubblici di tutta Europa utilizzano fondi europei per la realizzazione di opere infrastrutturali, per la fornitura di attrezzature o l’acquisizione di servizi. Le procedure di evidenza pubblica, in tal caso, consentono la partecipazione a PMI, singole o associate, in possesso dei requisiti richiesti. Quindi per fare un esempio: l’Albania  è un paese in pre-adesione e come tale è destinatario di fondi europei. Se una città albanese riceve fondi UE per la riqualificazione del lungomare, ecco che dovrà indire una gara di appalto aperta alla partecipazione di professionisti e imprese europee, meglio per noi se italiane e abruzzesi».

Per quale ragione il sistema delle imprese registra delle difficoltà nell’accedere a queste risorse?

«Il primo ostacolo è di tipo informativo. Spesse ci capita di verificare come le imprese non conoscano bene gli strumenti di finanziamento. Un altro aspetto rilevante, in particolare per i fondi diretti gestiti da Bruxelles, è che si richiede alle nostre imprese un cambiamento di mentalità, caratterizzato da sana ambizione e da una maggiore propensione a collaborare, anche con organizzazioni di altri Paesi (imprese, università e centri di ricerca). Questo significa investire tempo e risorse, anche per dotarsi delle necessarie competenze progettuali e linguistiche. Una terzo fattore attiene all’approccio. Solitamente si ragiona “per bandi”, nel senso che l’impresa, venuta a conoscenza di un avviso potenzialmente interessante, cerca nell’arco dei 50/60 giorni disponibili di organizzare la propria partecipazione. Ma si corre il rischio di costruire progetti lasciati alla “capacità creativa” del consulente, poco rispondenti alle priorità europee, carenti nella documentazione progettuale o nelle analisi di fattibilità e sostenibilità. In realtà, proprio perché si parla di programmazione europea,  obiettivi e strumenti, tempi e interventi finanziabili sono già noti, per cui sarebbe auspicabile per l’azienda pianificare la propria partecipazione, partendo dalle esigenze e dalla progettualità desiderata e da una valutazione della loro finanziabilità in un’ottica europea. Per esperienza posso dire che solo questo percorso è in grado di incidere in positivo sulla capacità di proporre progetti di qualità, coerenti con le priorità definite dai diversi programmi e realmente innovativi rispetto allo stato dell’arte esistente nel settore di riferimento».

Evidenzia altre criticità al riguardo?

«Certamente un altro elemento di riflessione è la capacità finanziaria dei proponenti. I finanziamenti europei per le  PMI, diretti e indiretti, coprono solo una parte dei costi eleggibili (solitamente tra il 40% e il 75%) e molto spesso la sovvenzione, che assume nella maggioranza dei casi la forma di un contributo a fondo perduto, è erogata a conclusione degli investimenti e della corretta rendicontazione. Pertanto l’impresa deve valutare attentamente questi aspetti, stringendo magari alleanze con il sistema del credito e ricorrendo a strumenti come il fondo di garanzia per le PMI. Non tralascerei un ultimo aspetto: la burocrazia. Il nostro apparato amministrativo è ancora troppo lento nel processo di valutazione, assegnazione ed erogazione dei fondi. Bruxelles sui fondi diretti chiude le sue procedure in 4 mesi, da noi spesso a distanza di otto mesi dalla chiusura di un bando non conosciamo ancora la graduatoria oppure non si riesce ancora a firmare il contratto di finanziamento. Si tratta di tempi inconciliabili con le esigenze di chi fa impresa e con mercati competitivi e in continua evoluzione».

Qual è l’intento del seminario “I finanziamenti europei per le PMI” proposto da Civica? A chi è rivolto e come si articolerà?

«Civica crede fortemente nell’informazione e nella formazione come leve utili a innalzare la conoscenza e le performance sui finanziamenti europei. Nel caso in questione, si tratta di due giornate d’aula, per un totale di circa 16 ore, volte ad illustrare in dettaglio le principali opportunità europee per le PMI e a fornire strumenti e consigli utili per la partecipazione. Proprio per questo il  taglio è fortemente pratico ed operativo, con la possibilità di analizzare casi reali tratti dalle attività di Civica s.r.l. o segnalati dai partecipanti, e di svolgere esercitazioni e simulazione sulle tematiche illustrate. Queste le date in programma: 19/20 Gennaio 2018; 23/24 Febbraio 2018. Il seminario è rivolto a imprenditori, dirigenti, funzionari ed impiegati di PMI, rappresentanti delle associazioni di categoria, liberi professionisti, studi professionali, esperti di finanza agevolata, esponenti del mondo accademico, responsabili ed addetti all’Ufficio Europa, neolaureati e laureandi. Nella fase successiva all’evento è possibile usufruire di un supporto consulenziale da parte di Civica attraverso la redazione di report predisposti sui quesiti posti o consulenze ad hoc via Skype, il tutto a condizioni di particolare vantaggio».