La Galaad Edizioni lancia la riedizione di Tempo Grande di Piccioli

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Un romanzo visionario, un libro sulla tv e non solo, a cura dell’abruzzese Simone Gambacorta

Di Federica Fusco
Piazza di Spagna, i tavolini dei bar, quell’odore di spuma di marroni allo sherry. E poi gli studi televisivi della TDN, lontani nel tempo di almeno trent’anni eppure così contemporanei, incredibilmente animati da flussi ininterrotti di immagini, precursori narrativi dei canali all-news di oggi. Ma ancora: l’amore con un uomo maturo, “un uomo fatto”, un’esperienza nuova, “diversa dai rapporti fuggevoli con i coetanei”.
È  su questo sfondo che si snoda Tempo Grande, romanzo di Gian Luigi Piccioli, scritto nel 1984 per Rizzoli e di cui Simone Gambacorta cura la riedizione per Galaad Edizioni (346 pagine). Un libro visionario, sulla tv e non solo, che tuttavia sa di carta stampata ed evoca il rumore delle rotative dei grandi quotidiani. Un libro in cui sono affrescate edicole cariche di giornali e non mancano gli edicolanti dalle mani nere d’inchiostro (che più o meno consapevolmente lasceranno, nei decenni a venire, il posto ai reality show e alla tv commerciale).
La trama di Tempo Grande è animata da tre protagonisti: Marco Apudruen, il grintoso conduttore tv; Gigi Insolera, lo scrittore intellettuale; Marianna Estensi, l’affascinante fotoreporter che porterà scompiglio.
Ambientato in un tempo che “si è ingrandito” – come si legge nella prefazione del giornalista Simone Gambacorta, che con l’autore, anni fa, ha lavorato vis-à-vis – Tempo Grande segue “una frontiera che si sposta”. E di spostamenti in effetti, ce ne sono parecchi. Per primi arrivano quelli geografici: si passa dall’antico Caffè Greco al “frastuono di New York”. Da via Veneto alla savana africana. Eccola, inaspettata, a fare da controcampo, con un elefante che sbuca dalla fitta vegetazione e alcuni leopardi che scenderanno dall’albero solo dopo essersi stiracchiati.
E proprio l’Africa è stato un grande polo d’attrazione per l’autore. Nato a Firenze nel 1932, per anni in Abruzzo (quelli della sua infanzia e della sua adolescenza), Piccioli si è poi trasferito a Roma. Ha girato il continente nero e il mondo, come scrittore e saggista. Ha pubblicato con Mondadori, Feltrinelli, Bompiani. Ha lavorato con Enrico Mattei e ha scritto diversi reportage per Ecos (appunto la rivista dell’Eni) e Synchron (quella dell’Agip). Tra i suoi scritti, anche Africa vivi – Taccuini di un reporter.
Pubblicato per la prima volta quando Piccioli aveva cinquantadue anni, Tempo Grande è in definitiva l’opera della sua “pienezza creativa”, per dirla ancora con Gambacorta.
La coraggiosa scelta dell’editore di dare nuova luce ad un autore talentuoso, ma dimenticato, e alla sua opera, è stata ben accolta dalla vedova Anna Di Nicola Piccioli, che con piacere e sensibilità ha concesso l’autorizzazione per la riedizione. Il volume è disponibile in tutte le librerie d’Italia.

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