Tutte le fake news sull’Europa

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«Una regione straordinaria che ha un potenziale enorme. In Abruzzo c’è più Europa di quanto non raccontino». Il giornalista di Radio 24, David Parenzo, ci spiega perché ci conviene essere più europei

A cura della redazione

Si intitola “I falsari. Come l’Unione europea è diventata il nemico perfetto per la politica italiana” ed è il nuovo libro di David Parenzo, giornalista e partner in crime di Giuseppe Cruciani nel programma satirico di Radio 24 “La Zanzara”. Un viaggio tra le bufale che contribuiscono a demolire l’immagine che abbiamo dell’UE: dai presunti lobbisti infiltrati nell’Europarlamento agli altrettanto presunti maxi sprechi, dal funzionamento della macchina comunitaria alle faide interne ai gruppi parlamentari, dall’invasione dell’olio tunisino nelle tavole degli italiani fino all’alcolismo del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Nel libro di Parenzo vengono elencate le bugie e mezze verità propagate da quelli che lui chiama i “falsari”: politici sia di destra, sia di sinistra, che nascondono i propri fallimenti dando la colpa di tutto all’Unione europea, il nemico perfetto perché percepito dagli italiani come un organismo lontano e anonimo. La sua non è una difesa da tifoso ma un ritratto lucido, e a tratti ironico, di cos’è e cosa fa l’Unione europea. Ce ne parla nei dettagli nell’intervista che ci ha rilasciato quando lo abbiamo incontrato a Pescara, all’Università G. d’Annunzio, nell’ambito di un convegno sull’efficienza energetica.

Afferma che «il sovranismo dovrebbe essere europeo». In che senso?

«Io dico che l’unico sovranismo possibile è il sovranismo europeo. Noi abbiamo da una parte gli Stati Uniti d’America e dall’altra Cina e India. Per poter essere competitivi e all’altezza di questi Paesi dobbiamo adottare un “sovranismo europeo”, cioè gli Stati Uniti d’Europa, che insieme a 27 Paesi (dopo l’uscita del United Kingdom), rappresentano l’unica possibilità per competere con queste grandi potenze. L’euro è la seconda moneta al mondo, unisce 500 milioni di cittadini che sono gli abitanti dell’Unione europea, dire “sovranismo italiano” è una follia perché significa non conoscere quali sono le dinamiche mondiali. L’euro non uccide l’identità italiana, tutt’altro, ha rafforzato e dato la possibilità al nostro Paese di essere competitivo all’interno di un sistema».

Libertà di movimento, degli scambi, stabilizzazione dei prezzi e contenimento dei potentati economici internazionali. Questa Unione, da quanto analizza, ci costa meno di quanto ipotizziamo: 200 miliardi i costi del Parlamento europeo che suddivisi tra 508 milioni di cittadini corrispondono a meno della metà del costo del Parlamento italiano. Perché nonostante i tanti benefici del processo unitario, l’Unione europea è continuamente bersagliata dalla politica italiana?

«Questa è una bella domanda ed io ho provato a dare una risposta nel libro perché l’Unione europea (Bruxelles in particolare) è il nemico perfetto. È stata usata come spauracchio dai governi nazionali per coprire le loro irresponsabilità e incapacità di governare i fenomeni. C’è un’antica teoria che dice che quanto più è lontano il centro di potere, tanto più si crea un distacco con il cittadino. Perché le elezioni delle amministrazioni comunali sono molto interessanti ed hanno un’alta partecipazione popolare? Perché è il governo a te vicino, tu il tuo sindaco lo conosci, l’istituzione Comune la vedi, sai dov’è. Quanto più ti allarghi da un centro di potere tanto più questo centro diventa misterioso, cavilloso, un luogo di imposizione. Allora credo che sia questa la prima ragione che risponde alla sua domanda. Secondo me, la risposta dei governi dell’Europa dovrebbe essere quella di avvicinarsi e di far capire quanto in realtà l’Europa sia già in noi».

Nel libro vi sono interviste, dati e analisi che si prestano alla prova dei fatti. Tra i personaggi che ha sentito chi ha lasciato di più il segno? Penso al deputato greco ex Alba Dorata, tanto per fare un esempio.

«La cosa interessante è questa: i personaggi del sovranismo in realtà sanno benissimo che il loro obiettivo è pura follia. L’ex generale di Alba Dorata da me intervistato, pensa che, qualora vincesse lui insieme ai partiti sovranisti, le religioni in Europa sarebbero tollerate tutte, tranne la religione cattolica, che avrebbe il primato. I sovransiti hanno un disegno di ritorno alle vecchie nazioni assolutamente nostalgico, che tiene conto anche di una componente della società, la quale ha paura perchè non ha visto benefici da parte del mercato unico europeo. I sovranisti titillano gli istinti più bassi della popolazione e quello spirito identitario della Prima e della Seconda guerra mondiale che secondo loro ha reso grande le nazioni. Sono persone fuori dalla storia perché in realtà c’è molta più Europa nei nostri giorni di quanto loro non possano neanche immaginare o vogliano, nonostante raccontino il contrario».

Visto che la incontriamo in Abruzzo, a Pescara, città dove ha vissuto, che idea
si è fatto della nostra regione?
«Una regione straordinaria che ha un potenziale enorme. Tra mare e montagna, avete delle grandi aziende e dei borghi che purtroppo si stanno spopolando. Secondo me bisognerebbe potenziare i collegamenti con il resto d’Italia perché indubbiamente siete penalizzi moltissimo dal punto di vista infrastrutturale e nodale, e poi dovreste valorizzare il territorio a partire dai vostri vini, fortissimi sull’export. Andate a vedere quanto si è fatto in Abruzzo con l’utilizzo dei fondi europei. Sono stato a sciare a Roccaraso dove c’è una funivia meravigliosa che è stata realizzata grazie al contributo dll’Ue. Anche in Abruzzo c’è più Europa di quanto non raccontino».